MASTERCLASS SU MOLLY BLOOM, CON MARCO LORENZI DE IL MULINO DI AMLETO PER 46° CANTIERE

molly bloom okOPEN CALL PER ARTISTE

MASTERCLASS “SAY YES” CON MARCO LORENZI

Oggetto: partecipazione alla masterclass “Say Yes” con Marco Lorenzi

Chi: performer femminili tra attrici e cantanti liriche

Dove e quando: dal 27 al 31 luglio 2021 a Montepulciano (SI)

Validità call: fino a 10 luglio 2021

Sul tema “To say yes to life...” tratto da monologo di Molly Bloom dal romanzo Ulisse di James Joyce

Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte e la compagnia teatrale Il Mulino di Amleto sono lieti di lanciare una masterclass nell’ambito del 46° Cantiere Internazionale d'Arte, sotto la guida del regista della compagnia il Mulino di Amleto, Marco Lorenzi.

La masterclass sarà dedicata completamente allo studio della figura femminile, indirizzata alle attrici e cantanti liriche. Lo studio sarà ispirato al personaggio di Molly Bloom, del romanzo Ulisse di James Joyce e come obiettivo principale vorrà portare la voce di Molly dallo stato di un personaggio letterario allo stato di universalità umana, di archetipo.

Il lavoro/studio della masterclass sarà presentato il 31 luglio 2021, alle ore 18 all’interno della programmazione del 46° Cantiere Internazionale d’Arte.

La Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte ospiterà un massimo di 12 artiste (condizioni di ospitalità + costi masterclass).

La selezione sarà effettuata da una commissione interna composta dal regista Marco Lorenzi, dal direttore artistico del Cantiere Internazionale d’Arte Mauro Montalbetti e da altre eventuali figure professionali del settore teatrale.

La candidatura alla masterclass dovrà essere presentata entro il 10 luglio 2021 via e-mail, inviando il proprio CV, una foto e la lettera motivazionale al seguente indirizzo mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Nella lettera motivazionale dovrà essere affrontato il tema Say yes…”, in maniera libera e creativa, ed è necessario che emergano le eventuali abilità musicali.

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La prima parola che Molly pronuncia nel suo capitolo è un sì. L’ultima parola sarà un altro sì. In mezzo scorre un fiume incontenibile di magliaia e magliaia di parole senza posa. Una tensione febbrile, desiderosa, tenera, volgare, ironica, candida e accorata verso la vita. Molly è anche e soprattutto un sì alla vita e alla natura umana, un’accettazione quasi panica e incontestabile di tutto quello che la vita rappresenta e porta in dote. Portarsi dietro questo “sì alla vita”, è il toccante obiettivo con cui vogliamo che le partecipanti uscissero dalla masterclass, intima e emozionante, dalle porte del teatro alla fine del rito. Questo è quello cui potrebbe servirci oggi – in questo momento, visto che il teatro vive sempre nel presente – incontrare la nostra Molly... anzi, le nostre Molly.

e come mà baciato sotto le mura moresche e ò pensato bè lui o un altro che cambia e poi gliò chiesto con gli occhi di chiederlo ancora sì e poi me là chiesto se volevo sì dire sì mio fiore di montagna e prima lò abbracciato sì e lò fatto stendere su di me per fargli sentire i miei seni tutti profumati sì e il suo cuore che impazziva e sì ò detto sì lo voglio Sì...
[Estratto dal monologo di Molly Bloom]


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MARCO LORENZI Regista (11/07/1983)
Marco Lorenzi classe 1983 si diploma come attore presso la Scuola del Teatro Stabile di Torino nel 2006, diretta all’epoca da Mauro Avogadro. Presso l’accademia studia con Mauro Avogadro (recitazione), Maria Cosangra (movimento Laban- Bartenieff), Emanuele De Checchi (voce), Marise Flach (mimo), Claudia Giannotti (recitazione), Nikolaj Karpov (acrobatica), Marco Merlini (acrobatica), Bruce Myers, Franca Nuti (recitazione), Germana Pasquero (dizione). Nel 2006 Bruce Myers lo sceglie come Romeo per lo spettacolo di fine corso “Romeo e Giulietta” e come attore per affiancarlo nello spettacolo “Il Grande Inquisitore” diretto da Peter Brook. Approfondisce la sua formazione frequentando seminari diretti da Lilo Baur, Valerio Binasco, Peter Clough, Nicole Kehrberg, Kristin Linklater e molti altri appuntamenti diretti da Bruce Myers che rimane sempre un punto di riferimento sia per la creazione degli spettacoli sia nella pedagogia che intraprende nel tempo. al 2006 è attore professionista in spettacoli di M. Avogadro, P. Carriglio, E. Danco, Claudio Di Scanno, R. Guicciardini, Uli Jackle, A. Latella, C. Longhi, Eleonora Moro, Eleonora Pippo.

Il lavoro come regista e la compagnia Il Mulino di Amleto
Nel 2009 Marco Lorenzi inizia la carriera da regista, viene infatti chiamato a dirigere “Streamers” di David Rabe traduzione di Magdalena Barile per il Festival Quartieri dell’Arte di Viterbo. Sempre nel 2009, Molise Spettacoli e Bon Voyage Produzioni gli commissionano la regia de “La tempesta” di William Shakespeare con la partecipazione di Lello Arena, lo spettacolo fa repliche in tutta Italia per tutta l’estate 2009. Arriva così la decisione di fondare una propria compagnia, Il Mulino di Amleto, per cui è attualmente regista. Nel 2010 mette in scena “Per Ecuba” (spettacolo sitespecific), dirigendo con grande passione la straordinaria Franca Nuti e gli attori della sua compagnia. Nel 2010 affronta una bellissima sfida: l’autore maledetto Jean Genet, portando in scena “Sorvegliati-un progetto su Jean Genet”. Spettacolo dal gusto estetico fortissimo e di grande forza emotiva, viene definito “un pugno nello stomaco” che arriva nella cinquina finale del Miglior Spettacolo 2011 del Premio Rete Critica. Le collaborazioni crescono e aumentano, nel 2011 dirige per la sua compagnia “Doppio-Inganno una commedia perduta di William Shakespeare” (progetto che riceve il Premio di Sostegno alla Produzione 2011 della Città di Torino), spettacolo di grande forza e successo per il pubblico che conferma il talento dell’artista; nel 2013-2014 in collaborazione con il Teatro Stabile di Torino produce “Gl’innamorati di Carlo Goldoni”, spettacolo che ottiene grande riscontro di pubblico e di critica. Nel 2015 è chiamato dal Teatro Stabile di Torino/Teatro Nazionale a dirigere prima lo spettacolo “Cenerentola” dedicato al teatro ragazzi e poi “L’albergo del libero scambio” di Georges Feydeau nella riscrittura contemporanea di Davide Carnevali. Sempre nel 2015 la compagnia Il Mulino di Amleto vince “Scene allo Sbando contributo alla produzione della Compagnia di San Paolo per le compagnie under35” , dirige così “Mahagonny. Una scanzonata tragedia post-capitalistica” un omaggio all’opera di Bertolt Brecht, lo spettacolo viene presentato al XX Festival delle Colline Torinesi 2015. E’ uno spettacolo che segna una svolta importante nel lavoro di rilettura dei classici, influenzando così anche i lavori successivi, come, per esempio, “Il Misantropo di Moliére-Una Commedia sulla Tragedia di Vivere Insieme”, riscrittura del grande capolavoro di Moliére che debutta con successo a marzo 2017 in collaborazione con la Corte Ospitale di Rubiera e che, nel dicembre 2017, vince il premio Theatrical Mass 2017, organizzato da Campo Teatrale/Milano. Un nuovo passo in avanti nella ricerca artistica di Marco è costituito dal progetto di drammaturgia contemporanea “Senza Famiglia- Titolo Provvisorio”, con cui porta il Mulino di Amleto alla prestigiosa finale del Premio Scenario/Edizione del Trentennale all’interno del festival di Santarcangelo 2017 e che debutta a Milano a febbraio 2019. Anche il 2018 è un anno denso di sfide poiché Marco firma ben 4 regie molto diverse tra loro. Infatti, sempre con il Mulino di Amleto, realizza “Ruy Blas- Quattro Quadri sull’Identità e sul Coraggio”,

rilettura in chiave contemporanea del capolavoro dell’ottocento scritto da Victor Hugo e ripensato per location molto particolari e un pubblico ridotto. Il progetto vince il premio Siae-S’illumina Nuove Opere 2016 per le nuove opere. Con la produzione e il sostegno del Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale, invece, firma un nuovo spettacolo per il pubblico giovane del teatro Carignano: Alice nel Paese delle Meraviglie. Per finire, a giugno del 2018, lo attende un doppio impegno davvero emozionante: il debutto di “Platonov- Un Modo come un Altro per Dire che la Felicità è Altrove” – riscrittura del primo testo di Anton Cechov, presentato al Festival delle Colline Torinesi con la produzione di Elsinor/Centro di Produzione Teatrale, Fondazione TPE e Festival delle Colline, e una nuova versione del capolavoro di hakespeare Romeo e Giulietta per il Teatro Stabile di Torino/Teatro Nazionale che debutta nella prestigiosa cornice del Teatro Carignano per la prima edizione del progetto “Prato Inglese”. Dal 2018 la tournée dello spettacolo “Platonov” prosegue, fino al 2020 e a seguire, con grande successo e riconoscimenti: Premio Last Seen 2018 come miglior Spettacolo per Krapp’s Last Post, tra i 10 migliori spettacoli 2019 per Milano Teatri e tra gli “Imperdibili 2019” per Birdmen Magazine, secondo Classificato Rete Critica 2019. Continua nel 2019 la collaborazione con il Teatro Stabile di Torino/Teatro Nazionale che gli commissiona “Otello” per il secondo progetto Prato Inglese presso il Teatro Carignano di Torino. Inizia un nuovo incontro e una nuova collaborazione a settembre del 2019 con il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia/ Il Rossetti di Trieste per la produzione “Valzer per un mentalista” un affascinante esperimento di crossing tra performance e menmonismo. Tra il 2019 e il 2020 Marco Lorenzi con la sua compagnia ha creato il progetto “Cantiere Ibsen/ #ArtNeedsTime. Call per attrici e attori europei”, un percorso di 5 workshop, tra ottobre 2019 e aprile 2020, di alta formazione teatrale interamente gratuiti, Alla call hanno risposto più di 170 artisti d’Italia e d’Europa.