Montepulciano saluta Icarus, memorabile opera di David Blake e Keith Warner

Tutto esaurito e dieci minuti di applausi alla prima nazionale di “Icarus”, l’opera di David Blake e Keith Warner, al Teatro Poliziano di Montepulciano per l’inaugurazione del 41esimo Cantiere Internazionale d’arte.

  

L’opera lirica di Warner – diretta dal maestro Roland Bӧer – ha raccontato la storia di una giornalista che si pone il problema di come riportare la verità in un mondo pieno di conflitti che vive costantemente la paura del terrorismo. Cento prime pagine di giornali, da Repubblica a El Pais, dal Corriere della Sera a Le Monde, calano dall’alto del Poliziano nelle prime scene dell’opera, stampate su 11 colonne che rappresentano i luoghi dove i protagonisti si aggirano per raccontare la propria storia di paura e di salvezza.

 

Protagonista dell’opera una giornalista (la mezzosoprano Verena Gunz) che sta scrivendo un articolo, in una terra devastata dalla guerra, su di un ostaggio (tenore), suo ex-marito, tenuto in prigionia da due uomini (baritono e basso) e vive il terribile dilemma di raccontare la morte di un uomo durante il conflitto o salvargli la vita. “Icarus” è invece un’immensa scultura creata dalla partner della giornalista (mezzosoprano) ed è una metafora dell’idealistica aspirazione politica di uno dei sequestratori. L’ostaggio si rivela essere non una vittima innocente, bensì un agente segreto britannico. Non esiste lieto fine in questa vicenda perché la giornalista sarà uccisa. Prima dell’apertura il maestro Bӧer ha invitato il pubblico a un minuto di silenzio dedicati ai tragici fatti di cronaca di Nizza. 

 

Foto di Irene Trancossi

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